STORIA
L’attività dell’associazione nasce nel 1991 per volontà di un gruppo di chirurghi pediatri che decidono di portare la loro professionalità a favore di paesi con limitate risorse economiche.
La prima missione di chirurgia pediatrica si svolge a Khulna, in Bangladesh, in un piccolo ospedale della Congregazione dei Missionari Saveriani su sollecitazione dei missionari stessi, che individuano, nell’intervento di una équipe di chirurgia pediatrica, una possibile risposta ad alcuni gravi problemi di salute che affliggono i bambini bengalesi e che non trovano risposta nel loro paese. Nascere con una malformazione congenita senza possibilità di cura, in un paese povero, può segnare un destino di sofferenza ed esclusione sociale. Dal 1991 ogni anno, per la durata di 4/5 settimane, un’équipe composta da chirurghi pediatri, anestesisti, infermieri si reca al Santa Maria Sick Assistance Centre, ospedale della diocesi di Khulna nato in seguito al consolidamento e alla continuità dell’attività chirurgica, offrendo ai bambini bengalesi le cure di cui necessitano. La continuità e i risultati raggiunti negli anni hanno dato agli operatori una grande credibilità sia in Italia che in Bangladesh, creando aspettative irrinunciabili nella popolazione locale. I buoni risltati ottenuti in Bangladesh e l’esperienza accumulata hanno permesso, inoltre, la realizzazione di due missioni in Iraq nell’Ospedale Pediatrico Al Mansour dell’Università di Baghdad in collaborazione con l’associazione “Un ponte per…” negli anni 1999 e 2000 e una missione in Nicaragua, nel 2006, presso l’ospedale missionario della comunità di Betania nella città di Chinandega. Nel 2006, dopo quindici anni di attività, il gruppo di volontari decide di dare riconoscibilità pubblica e forma giuridica all’iniziativa per consentire l’espansione dell’attività chirurgica e garantirne la continuità nel tempo. Si costituisce l’associazione onlus “Operare per – nel mondo dalla parte dei bambini”.

OBIETTIVI
L’Associazione persegue i seguenti obiettivi:

  1. Aiutare i bambini ammalati, con malformazioni congenite o altre patologie organiche invalidanti e che ne impediscono una normale vita di relazione, direttamente nei paesi di residenza ove le condizoni di estrema povertà e di arretratezza non garantiscono cure adeguate.
  2. Collaborare con il personale sanitario dei paesi destinatari degli interventi al fine di trasferire abilità e conoscenze.
  3. Formare in Italia personale specializzato proveniente dai paesi destinatari degli interventi, per dare continuità agli aiuti e migliori speranze per il futuro.

Le missioni sono rivolte in particolare alla cura gratuita dei bambini più poveri, che diversamente resterebbero privi di qualunque assistenza.